martedì 23 dicembre 2025

Roma, torna il Concerto di Santo Stefano

 



Venerdì 26 dicembre 2025, alle ore 11.00, la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli ospiterà la ventottesima edizione del Concerto di Santo Stefano, ideato e diretto da Luigi Cinque con la collaborazione di Giovanna Famulari. L’ingresso, come da tradizione, sarà gratuito.

Quest’anno il concerto porta il titolo Le vie dei canti, un omaggio al celebre libro di Bruce Chatwin che diventa chiave di lettura di un’edizione dedicata ai percorsi sonori dell’umanità. Un viaggio che intreccia linguaggi musicali antichi e contemporanei, attraversando il flamenco e l’Iran, le montagne del Caucaso e il Sud Mediterraneo, in dialogo con le opere di Monteverdi, Ligeti, John McLaughlin e dello stesso Cinque.

Un’esperienza immersiva tra sacro e profano

Il Concerto di Santo Stefano è riconosciuto come un appuntamento unico nel panorama culturale romano: un’esperienza immersiva e rituale che trasforma la Basilica in un grande spazio di ascolto collettivo. Tra luci, architetture e risonanze, la musica diventa un abbraccio corale, sospeso tra celebrazione e riflessione.

Il critico Ernesto Assante definì questo progetto “un laboratorio di world music unico nel suo genere”, capace di fondere tradizione e sperimentazione in una forma sempre nuova e sorprendente. Una definizione che continua a rispecchiare lo spirito dell’iniziativa.

Gli artisti dell’edizione 2025

Sul palco – e nello spazio della Basilica – si alterneranno musicisti provenienti da diverse aree del mondo e da differenti tradizioni artistiche:

  • Greta Panettieri

  • Marco Colonna

  • Giovanna Famulari

  • Urna Chahar Tugchi (Mongolia)

  • Patrizia Scascitelli

  • Erica Scherl

  • I Musicisti del Caucaso

  • NUBRAS Ensemble, formazione italo-ispano-rumena composta da Giulia Anita Bari, Carla Mulas Gonzalez, Giorgio Gadotti, Giovanni Lo Cascio, Igor Legari, Roxana Ene

A questi si aggiungono gli special guest:

  • Riccardo Tesi

  • il musicista persiano Alireza Mortazavi

  • la cantante camerunese Rose (Rose Epossi Tchapchet Soucthoua)

  • un ensemble di maestri zampognari riuniti nell’Hypertext O’rchestra, che presenterà una composizione in quadrifonia pensata per trasformare la Basilica in una vera e propria “piazza sonora”.

Le parole di Luigi Cinque

Il Concerto di Santo Stefano – afferma Luigi Cinque – è diventato un tempo dell’ascolto condiviso. Ogni anno cerchiamo la forma viva di un canto collettivo che sia memoria, viaggio e interrogazione, capace di aprire spazi imprevisti e trasformare il concerto in un’esperienza rituale, unica e condivisibile”.

Una tradizione culturale della città

Nel corso di quasi trent’anni, il Concerto di Santo Stefano è diventato un appuntamento irrinunciabile per la città di Roma. Ogni anno, sin dal mattino, la Basilica si riempie di un pubblico eterogeneo e appassionato. Sul sagrato e tra le navate si sono esibiti artisti provenienti da tutto il mondo: Paco Peña, Raiz, Fabrizio Bosso, Jivan Gasparyan, Petra Magoni, Tenores di Bitti, Danilo Rea, Youssou N’Dour, Alex Balanescu, Stefano Di Battista, Efren Lopez, Kelly Toma, insieme ad attori, poeti, giornalisti e performer di diverse tradizioni.

Un racconto musicale sempre nuovo

Il Concerto di Santo Stefano continua a essere un luogo di incontro, ricerca e sperimentazione. Un momento corale che raccoglie voci, strumenti e culture in un unico grande racconto musicale: ogni anno diverso, ogni anno necessario.

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