martedì 10 dicembre 2024

GHALI a Rock in Roma

 Per la prima volta sul palco di Rock in Roma arriva GHALI, live il 15 luglio 2025 all’Ippodromo delle Capannelle.

 


I biglietti saranno disponibili a partire dalle ore 14:00 di sabato 7 dicembre 2024 su rockinroma.com e su ticketone.it; dalle ore 14:00 di giovedì 12 dicembre in tutti i punti vendita autorizzati.

 

Sulla scia del recente successo nei palasport, con la tripletta da tutto esaurito all’Unipol Forum di Milano, il viaggio live di Ghali prosegue il prossimo anno sui palchi dei principali festival estivi tra cui Rock in Roma.

 

Artista in grado di stupire a ogni show fondendo con naturalezza universi artistici lontani in un unico evocativo storytelling, Ghali porterà con sé anche nel 2025 i messaggi che hanno lasciato il segno nel suo ultimo tour, come quello contenuto in Niente Panico, il suo ultimo singolo pubblicato lo scorso ottobre da Warner Music Italy, invito personale e collettivo a non lasciarsi sopraffare dalla paura e a coltivare la fiducia nelle proprie capacità e nel futuro.

domenica 8 dicembre 2024

Domenico Nordio e Francesco Dillon in concerto

 Il sipario sulla stagione 2024 di Roma Sinfonietta sta per calare con un evento imperdibile per tutti gli amanti della musica classica. Mercoledì 11 dicembre 2024, alle ore 18:00, l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, Via Columbia 1) ospiterà l’ultimo concerto dell'anno prima della pausa natalizia. 



Un’occasione speciale per augurare buone feste al pubblico con un programma d’eccezione, interpretato da due grandi musicisti italiani: il violinista Domenico Nordio e il violoncellista Francesco Dillon.

Domenico Nordio: una carriera internazionale di prestigio

Considerato uno dei più grandi violinisti italiani contemporanei, Domenico Nordio vanta una carriera straordinaria. Ha calcato i palcoscenici più celebri del mondo, come la Carnegie Hall di New York, la Salle Pleyel di Parigi, il Teatro alla Scala di Milano e il Suntory Hall di Tokyo. Nordio ha suonato con orchestre prestigiose tra cui la London Symphony Orchestra, l’Orchestre National de France e la Filarmonica di San Pietroburgo. La sua ascesa internazionale iniziò a soli 16 anni, quando vinse il Concorso Internazionale "Viotti" di Vercelli, con Yehudi Menuhin come Presidente di Giuria.

Nato a Torino nel 1973, Francesco Dillon è un violoncellista di fama internazionale, noto per il suo eclettismo e la scelta di un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo. Si è esibito in teatri prestigiosi come la Konzerthaus di Vienna, la Philharmonie di Berlino e il Teatro Colón di Buenos Aires. Dillon ha inciso per etichette di primo piano come SONY, ECM, Kairos e Stradivarius, dimostrando una costante ricerca di innovazione musicale.

Questo concerto rappresenta un momento unico per salutare il 2024 con la magia della musica classica e il talento straordinario di Domenico Nordio e Francesco Dillon. Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza musicale indimenticabile e di immergervi nell’atmosfera delle feste con un concerto di altissimo livello:

  • Sonata op. 7 di Zoltán Kodály (1914): Un capolavoro che fonde la tradizione della musica popolare ungherese con le forme classiche.
  • Sonata per violino e violoncello di Maurice Ravel (1922): Dedicata “alla memoria di Claude Debussy”, questa composizione è un tributo all’amicizia e alla grandezza del collega.
  • Passacaglia di Georg Friedrich Haendel, trascritta da Johan Halvorsen (1893): Una celebre danza spagnola in versione per violino e violoncello che esalta il dialogo tra i due strumenti.
  • Biglietti:
    • Intero: € 12,00
    • Ridotto (personale universitario, over 65 e titolari CartaEffe Feltrinelli): € 8,00
    • Studenti: € 5,00

Prenotazioni al numero 06 3236104 per prenotare i biglietti, che potranno essere ritirati il giorno del concerto. È anche possibile acquistare i biglietti direttamente prima dell’evento.

Info e dettagli: www.romasinfonietta.it


sabato 7 dicembre 2024

Faust al Teatro Vascello di Roma

 

Dal 12 dicembre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospiterà l’attesissimo debutto nazionale del Faust di Leonardo Manzan, uno dei giovani registi più originali e provocatori del panorama teatrale italiano. Dopo i successi di Cirano deve morire, Glory Wall e Uno spettacolo di Leonardo Manzan, il regista romano si cimenta con uno dei capolavori della letteratura teatrale mondiale: il Faust di Johann Wolfgang Goethe.



Manzan, che si è già distinto per la sua visione audace e contemporanea, esplora con questa produzione il ruolo del teatro nella società moderna e la responsabilità dell’artista nei confronti del pubblico.

Un Faust in chiave moderna e provocatoria

Nel suo adattamento del Faust, Manzan sceglie di rappresentare un Faust artista, che si confronta con i limiti dell’espressione individuale e il peso del desiderio. La regia affronta temi complessi con una messa in scena che invita il pubblico a riflettere sul delicato equilibrio tra fantasia e realtà, tra intrattenimento e impegno sociale. Questo approccio metateatrale rende lo spettatore parte integrante della narrazione, coerentemente con lo stile interattivo che ha reso celebre il regista.

Il Faust di Leonardo Manzan è uno spettacolo che coniuga tradizione e innovazione, ponendo domande cruciali sul ruolo dell’arte nella società contemporanea. Un’esperienza coinvolgente e provocatoria che conferma l’importanza del teatro come spazio di riflessione e sperimentazione. Se amate il teatro di ricerca, le reinterpretazioni audaci e i classici rivisitati con uno sguardo moderno, non potete perdere questo debutto nazionale al Teatro Vascello..

Un cast giovane e talentuoso

Il cast è composto da sei giovani interpreti di talento: Alessandro Bandini, Alessandro Bay Rossi, Chiara Ferrara, Paola Giannini, Jozef Gjura e Beatrice Verzotti. Accanto a loro, una squadra di collaboratori artistici di alto livello contribuisce alla realizzazione dello spettacolo:

  • Rocco Placidi per la drammaturgia
  • Franco Visioli per le musiche e il suono
  • Giuseppe Stellato per la scenografia
  • Rossana Gea Cavallo per i costumi
  • Marco D’Amelio per il disegno luci

Lo spettacolo è prodotto da La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, in collaborazione con TPE Teatro Piemonte Europa, LAC Lugano Arte e Cultura e Teatro della Toscana – Teatro Nazionale.

Una tradizione che guarda al futuro

Leonardo Manzan non è nuovo a progetti ambiziosi. Classe 1992, formatosi alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, il giovane regista ha già ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio di produzione per Registi Under 30 alla Biennale Teatro di Venezia. La sua capacità di osare e di sfidare i confini della narrazione teatrale lo ha reso una delle voci più interessanti della nuova scena italiana.

Faust di Goethe: un classico senza tempo

La trama del Faust è universalmente nota: un uomo stringe un patto con il diavolo in cambio della conoscenza e dei piaceri terreni. Tuttavia, l’opera di Goethe è molto più di una semplice favola. È uno specchio della modernità, un viaggio tra ironia e tragedia, tra goliardia e riflessione cosmica.

Manzan riesce a catturare questa complessità, riportando sul palco un Faust che parla al presente, mescolando il dramma con il teatro d’avanspettacolo, in un connubio di leggerezza e profondità.

Info pratiche per assistere allo spettacolo

  • Date: Dal 12 dicembre 2024
  • Orari:
    • Martedì - Venerdì: ore 21:00
    • Sabato: ore 19:00
    • Domenica: ore 17:00
    • Lunedì: ore 21:00
  • Biglietti:
    • Intero: €25
    • Over 65: €20
    • Cral e convenzioni: €18
    • Studenti: €16

Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78, Roma. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile visitare il sito ufficiale www.teatrovascello.it o contattare il numero 06 5881021.


venerdì 6 dicembre 2024

“Mi abbatto e sono felice”,

 Dal 18 al 22 dicembre 2024, lo Spazio Diamante (Via Prenestina 230 B) ospita uno spettacolo davvero unico: “Mi abbatto e sono felice”, un monologo teatrale a impatto ambientale zero di e con Daniele Ronco. Questo originale spettacolo, vincitore di prestigiosi premi come MaldiPalco 2015, CassinoOFF 2016 e l’Anello Verde per il miglior spettacolo green & smart nazionale 2018, è ispirato alla filosofia della “Decrescita felice” teorizzata da Maurizio Pallante. La regia è di Marco Cavicchioli, con la produzione firmata Mulino ad Arte.

foto Claudio Bonifazio 

Uno spettacolo “green” a impatto zero

Cosa significa esattamente uno spettacolo a impatto ambientale zero? In “Mi abbatto e sono felice” non viene utilizzata corrente elettrica. La luce è prodotta direttamente dall’attore Daniele Ronco, che pedala per tutta la durata dello spettacolo su una bicicletta collegata a una dinamo e a un faro. Anche i costumi, ideati da Nonno Michele, e le scenografie, realizzate da Piero Ronco e Lorenzo Rota, sono minimalisti e realizzati con materiali riciclati, ridotti all’essenziale.

Questo spettacolo è un’occasione imperdibile per chi cerca un teatro innovativo, coinvolgente e consapevole. Con una durata di 60 minuti“Mi abbatto e sono felice” offre una performance autentica che mescola intrattenimentoriflessione sociale e un’esperienza fisica e simbolica di impegno ambientale. Un’idea perfetta per chi vuole celebrare il Natale in modo originale, pensando non solo al presente ma anche al futuro del nostro Pianeta.

Temi dello spettacolo: decrescita, sostenibilità e felicità

Il monologo affronta con leggerezza e profondità temi complessi e attuali come la green economy, l’eco-sostenibilità, l’inquinamento ambientale e il rispetto per gli animali. Daniele Ronco racconta aneddoti familiari e rende omaggio alla figura del nonno Michele, il cui stile di vita semplice e genuino diventa simbolo di un’esistenza felice e consapevole. In un mondo dove il benessere è spesso misurato dalla quantità di beni prodotti e consumati, questo spettacolo invita a riflettere su come sia possibile trovare la felicità riducendo il proprio impatto sul Pianeta.

Un messaggio che si rifà alla “Decrescita felice”, promuovendo l’idea di un ritorno ai valori fondamentali della comunità, della sostenibilità e del rispetto per la natura. Come spiega lo stesso Ronco, il desiderio è quello di trasmettere speranza e spingere il pubblico a riflettere sul futuro del nostro pianeta e delle nuove generazioni.

Una tournée europea di successo

Prima di approdare a Roma, “Mi abbatto e sono felice” ha fatto tappa negli Istituti Italiani di Cultura di città europee come Berlino, Amsterdam, Innsbruck e Parigi, raccogliendo consensi e dimostrando come l’arte possa sensibilizzare temi ambientali su scala internazionale.

Mulino ad Arte: teatro green e sostenibile

La compagnia Mulino ad Arte, fondata nel 2012 da Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola, si è distinta per il suo impegno nella produzione teatrale sostenibile. Con sede in Piemonte, la compagnia ha come missione la diffusione di spettacoli che riflettano sulle grandi sfide del presente, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.

Come dichiarato dal team: “Amiamo il nostro Pianeta e vogliamo far riflettere attraverso il teatro sulle grandi sfide del nostro presente. Sentiamo forte la necessità di vivere in armonia con la ‘casa’ che ci ospita, perché senza questa armonia non rimarrà nulla di noi.”


Informazioni utili

  • Dove: Spazio Diamante, Roma
  • Date: dal 18 al 22 dicembre 2024
  • Durata: 60 minuti
  • Regia: Marco Cavicchioli
  • Produzione: Mulino ad Arte
  • Info e prenotazioni: mulinoadarte.com

Non perdete l’occasione di assistere a un monologo che ridefinisce il concetto di spettacolo e di sostenibilità. “Mi abbatto e sono felice” vi aspetta per una performance che accende la luce della consapevolezza… letteralmente a pedali!

“La tragedia di Amleto, principe di Danimarca”

Dal 10 al 15 dicembre 2024, il TeatroBasilica (Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma) ospiterà una nuova e intensa versione de “La tragedia di Amleto, principe di Danimarca” di William Shakespeare. Con la regia di Alessandro Fabrizi e la traduzione di Nadia Fusini, questa produzione offre una rilettura dinamica e profonda di uno dei capolavori più celebri e discussi della storia del teatro.

Foto Fabrizi_Fusini
 n questa nuova versione, il testo shakespeariano viene reinterpretato attraverso una traduzione curata da Nadia Fusini, studiosa di fama internazionale. La traduzione non è un semplice adattamento ma una vera e propria riscrittura pensata per la scena. Fusini ha lavorato a stretto contatto con il regista e gli attori, rendendo le parole di Shakespeare vive e vibranti.

La regia di Alessandro Fabrizi, affiancato dall’assistente alla regia Silvia Ignoto, punta a mettere in risalto la natura sfaccettata e multiforme di questa tragedia. La scelta di una scenografia essenziale, con pochi elementi di costume e un’illuminazione sobria, lascia spazio alla forza delle parole e alla fisicità degli attori. Un approccio che punta dritto al cuore degli spettatori, facendo risuonare l’intensità emotiva e filosofica del dramma.

La storia di Amleto è universalmente nota: il giovane principe di Danimarca torna a Elsinore per il funerale del padre e scopre che sua madre, Gertrude, ha sposato lo zio Claudio, ora nuovo re. Quando il fantasma del padre gli appare, rivelando di essere stato assassinato da Claudio, Amleto è spinto in una spirale di dubbi, follia simulata e sete di vendetta. Un intreccio drammatico che esplora temi come il tradimento, la moralità e il significato della vita e della morte.

Un “poema illimitato” o un fallimento artistico?

Il regista Alessandro Fabrizi riflette sulle parole del critico T.S. Eliot, che definì Amleto un “fallimento artistico” per le emozioni sovraccariche rispetto ai fatti narrati. Eppure, proprio questa complessità è ciò che rende l’opera così affascinante. Un dramma che spazia tra tragedia familiare, thriller psicologico e filosofia esistenziale, anticipando temi moderni e influenzando generazioni di artisti, dal teatro dell’assurdo fino a Samuel Beckett.

La rappresentazione di “La tragedia di Amleto” si terrà al TeatroBasilica nei seguenti orari:

  • Dal martedì al sabato alle ore 21:00
  • Domenica alle ore 16:30

Prezzi dei biglietti

  • Biglietto intero: €18,00
  • Biglietto ridotto: €12,00 (studenti, under 26, operatori)
  • Biglietto online: €15,00
  • Carnet 4 spettacoli: €40,00


    il Musical-Kolossal West Side Story da dicembre al Teatro Sistina

    L’attesa è finalmente finita: il 7 dicembre 2024 il Teatro Sistina di Roma si accende con il debutto del musical-kolossal “West Side Story”, nella versione italiana adattata e diretta da Massimo Romeo Piparo. Questo capolavoro del teatro musicale, considerato “il musical per eccellenza” dal pubblico internazionale, promette di regalare emozioni indimenticabili grazie alla sua straordinaria combinazione di dramma, musica e coreografie coinvolgenti.

    West Side Story: un classico intramontabile

    Ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare, West Side Story è nato nel 1957 grazie al genio di Arthur Laurents (testo), Leonard Bernstein (musica), Stephen Sondheim (liriche) e Jerome Robbins (coreografie). La storia racconta l’amore contrastato tra Tony e Maria, due giovani appartenenti a mondi diversi, sullo sfondo della rivalità tra due gang: i Jets, bianchi di origine europea, e gli Sharks, immigrati portoricani. Il successo del musical fu tale da ispirare anche un celebre film del 1961, diretto dallo stesso Robbins e da Robert Wise, vincitore di ben 10 premi Oscar.

    Un cast stellare e un’orchestra dal vivo

    La versione italiana firmata da Massimo Romeo Piparo vede nel ruolo di Tony il talentuoso Luca Gaudiano, vincitore di Sanremo Giovani 2021 e noto al pubblico per la sua partecipazione a Tale e Quale Show. Al suo fianco, nei panni di Maria, la straordinaria Natalia Scarpolini, già apprezzata in Cats. Ad accompagnare i protagonisti sul palco ci saranno oltre 30 artisti e un’orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, che darà vita alle celebri musiche di Bernstein.

    Massimo Romeo Piparo ha descritto questa versione di West Side Story come un’opera di grande attualità: “Questo spettacolo lega il genere del musical al melodramma, esplorando temi come l’immigrazione e il conflitto sociale, più attuali che mai. I versi dei Jets sembrano scritti per i nostri tempi, dimostrando quanto questa storia sia universale e senza tempo.”

    crediti foto Gianluca Saragò


    La produzione si inserisce perfettamente nella programmazione natalizia del Teatro Sistina, offrendo un’esperienza teatrale intensa e coinvolgente per il pubblico romano e per i turisti in visita nella Capitale durante le festività.

    Perché non perdere West Side Story al Teatro Sistina

    Se sei un amante dei musical o semplicemente vuoi vivere una serata di grande spettacolo, West Side Story al Teatro Sistina è un evento imperdibile. La storia coinvolgente, le musiche iconiche come “Maria”, “America”, “Somewhere” e “Tonight”, unite alle coreografie dinamiche e alla scenografia mozzafiato, rendono questo show un’esperienza unica.

    Dettagli e biglietti

    • Debutto: 7 dicembre 2024
    • Luogo: Teatro Sistina, Roma
    • Biglietti disponibili online e presso il botteghino del teatro


              

    mercoledì 4 dicembre 2024

    Divagazioni e Delizie al Parioli

     Dal 11 al 22 dicembre 2024, il prestigioso Teatro Parioli  di Roma ospiterà uno degli eventi teatrali più attesi della stagione: “Divagazioni e Delizie”, di John Gay, con la traduzione e la regia di Daniele Pecci. Un omaggio struggente e affascinante a Oscar Wilde, interpretato magistralmente da Pecci stesso. Con musiche originali composte da Patrizio Maria D’Artista, questo spettacolo promette di essere un’esperienza coinvolgente e carica di emozione, perfetta per chi ama il teatro di qualità e le storie intrise di bellezza e tragedia.

    Foto Tommaso Le Pera

    La storia dietro “Divagazioni e Delizie”

    “Divagazioni e Delizie” è un testo scritto negli anni '70 dal drammaturgo statunitense John Gay, recentemente scomparso. L’opera si basa interamente sugli scritti di Oscar Wilde: romanzi, racconti, saggi, lettere e celebri aforismi. Ambientato nel 1899, l’ultimo anno di vita del celebre scrittore irlandese, lo spettacolo ci presenta Wilde sotto lo pseudonimo di Sebastian Melmoth. Dopo la sua prigionia per "gross public indecency" e in piena bancarotta, Wilde si rifugia in Francia e, per sopravvivere, organizza piccole serate teatrali dove offre al pubblico una sorta di confessione autobiografica.

    Il testo di John Gay crea una cornice scenica in cui Wilde, ormai stanco, malato e disilluso, si esibisce raccontando la sua vita, le sue passioni e le sue disgrazie con il tipico sarcasmo che lo contraddistingue. Tuttavia, dietro il velo dell’ironia, si cela una malinconia profonda, amplificata dalle dinamiche con i due macchinisti del teatro e da colpi di scena che spezzano il flusso narrativo.

    Un viaggio tra ironia e tragedia

    La pièce si sviluppa in due parti distinte. La prima è leggera e spesso divertente, fatta di aneddoti pungenti, ricordi vivaci e aforismi brillanti. È il Wilde che conosciamo: geniale, sarcastico e capace di ammaliare il pubblico con la sua arguzia. La seconda parte, invece, si tinge di toni cupi e drammatici, attingendo al doloroso “De Profundis”, la lunga lettera scritta da Wilde durante la sua detenzione a Reading Gaol. In questa sezione si esplorano il tormentato amore per Lord Alfred Douglas, il processo per oscenità, l’umiliazione della prigionia e il lento declino verso la malattia e la morte.

    Daniele Pecci: traduzione, regia e interpretazione

    Daniele Pecci, volto noto del teatro e della televisione italiana, si cimenta con successo in una prova d’attore straordinaria. La sua interpretazione di Wilde riesce a catturare tutte le sfumature del personaggio: l’intelligenza brillante, la fragilità emotiva, la disperazione e la speranza. Oltre a vestire i panni di Wilde, Pecci firma la traduzione e la regia, offrendo una visione personale e intima del drammaturgo irlandese. Ad affiancarlo, il regista assistente Raffaele Latagliata e l’esperto macchinista Alessandro Sevi.

    I costumi di Alessandro Lai contribuiscono a creare un’atmosfera autentica, riportando il pubblico nella Parigi di fine Ottocento, mentre le musiche originali di Patrizio Maria D’Artista aggiungono profondità emotiva, sottolineando i momenti di tensione e introspezione.

    Un’eredità teatrale di successo

    “Divagazioni e Delizie” non è un’opera nuova per il palcoscenico. Negli anni ’70, fu interpretata con grande successo da Vincent Price a Broadway e in tutto il mondo. In Italia, è rimasta celebre l’edizione del 1978 con Romolo Valli e la regia di Giorgio De Lullo. Questa nuova versione con Daniele Pecci promette di riportare in auge la grandezza di Wilde e di offrire agli spettatori una serata di teatro indimenticabile.

    ORARIO SPETTACOLI

    • mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 21.00 domenica ore 17.00
    • lunedì e martedì riposo ad eccezione delle serate evento

    Biglietti

    • PLATEA: Interi € 30,00 – Ridotti € 27,00
    • GALLERIA: Interi € 22,00 – Ridotti € 20,00

    martedì 3 dicembre 2024

    La felicità” debutta al Teatro Golden

    Dal 5 al 15 dicembre 2024, il Teatro Golden di Roma accoglie sul suo palco Gianfelice Imparato e Alessandra D’Ambrosio con “La felicità”, una brillante commedia scritta dal celebre drammaturgo francese Eric Assous e diretta dallo stesso Imparato.


    Prodotta da I due della città del sole, la pièce affronta con ironia e profondità il delicato tema dell’amore maturo. La storia si apre con Luisa e Alessandro, due persone non più giovani, reduci da una notte passata insieme. Tra insicurezze, bugie, e situazioni paradossali, i protagonisti si interrogano su cosa significhi davvero trovare la felicità in una relazione, quando il peso delle esperienze passate si fa sentire.

    Luisa, separata, e Alessandro, ancora in attesa di un divorzio e padre di tre figlie, incarnano con realismo e umanità le difficoltà e le speranze di una nuova possibilità sentimentale. Con dialoghi brillanti e colpi di scena, Eric Assous ci offre uno spaccato esilarante e riflessivo sull’amore dopo i quarant’anni.

    Orari degli spettacoli:

    • Giovedì e venerdì: ore 21.00
    • Sabato: ore 17.00 e 21.00
    • Domenica: ore 17.00

    Teatro Golden
    Via Taranto, 36 – Roma

    lunedì 2 dicembre 2024

    Gassa d’amante" al TeatroBasilica: un viaggio poetico nella complessità della realtà

    Dal 5 all’8 dicembre 2024, il TeatroBasilica ospiterà “Gassa d’amante”, una nuova e affascinante creazione della compagnia Labirion Officine Trasversali. Lo spettacolo nasce da un’idea di Sofia Guidi, che ne cura anche la direzione attorale, mentre la composizione scenica e drammaturgia sono affidate a Valerio Leoni. Sul palco, un ensemble di grande talento: Sofia Guidi, Juliana Azevedo, Mattia Parrella, João Silva e Davide Ventura, con le scene e i costumi realizzati da Federica De Tora e l’attrezzeria firmata da Sharon Tomberli.

    Foto compagnia Labirion Officine Trasversali

    In
    “Gassa d’amante”, realtà e percezione si intrecciano come i nodi di una corda, rivelando un universo scenico di straordinaria profondità. Lo spettacolo esplora la fragilità e l’instabilità del mondo che ci circonda, in cui ogni evento si plasma a seconda del luogo di osservazione. Attraverso una narrazione poliedrica, il pubblico è invitato a riflettere sul significato del tempo, dello spazio e della moralità che definiscono le nostre esistenze.

    Il palco si trasforma in un luogo cosmico e simbolico: un mare silenzioso, un pontile, una strada sporca, e poi figure archetipiche come la donna che porta il peso del tempo, i pescatori in attesa di un sogno, la madre che insegna al figlio a sopravvivere. Una composizione fluida e multidimensionale, che gioca con le regole del teatro per creare un’esperienza visiva e emotiva straordinariamente evocativa.

    Foto compagnia Labirion Officine Trasversali


    La compagnia Labirion Officine Trasversali, nota per la sua ricerca innovativa e per la capacità di spingere i confini dell’espressione teatrale, propone con “Gassa d’amante” un’esperienza che sfida le convenzioni e invita il pubblico a guardare oltre la superficie delle cose.

    Non perdete l’occasione di vivere un viaggio poetico e filosofico unico.

    Date: 5-8 dicembre 2024
    Luogo: TeatroBasilica
    Biglietti: Disponibili presso la biglietteria del teatro e online.

    Un’esperienza teatrale che intreccia emozione, riflessione e poesia: “Gassa d’amante” è il nodo che lega realtà e immaginazione.

    sabato 30 novembre 2024

    Enrico Brignano festeggia il Capodanno al Teatro Sistina

     Dopo il grande successo di “I 7 Re di Roma”, che lo ha visto trionfare sul palco del Teatro Sistina, Enrico Brignano è pronto a regalare al pubblico romano una doppia serata di puro divertimento e leggerezza per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Il 31 dicembre e il 1° gennaio, lo showman torna con “Speciale Capodanno”, uno spettacolo unico prodotto da Vivo Concerti & Enry B. Produzioni.


    Enrico Brignano: Capodanno all’insegna della comicità e della leggerezza

    Brignano, celebre attore e comico romano, si spoglia dei panni indossati nella sua ultima produzione teatrale dedicata ai re di Roma e torna in scena con uno spettacolo che promette risate, riflessioni e tanta spensieratezza. Come lui stesso ama sottolineare, “leggerezza non è superficialità”, ma un modo intelligente per sorridere di noi stessi e della vita.

    Il doppio appuntamento al Teatro Sistina, un’istituzione del teatro romano, è previsto per:

    • 31 dicembre 2024 con inizio alle 21:30, che culminerà con un brindisi di mezzanotte insieme al pubblico.
    • 1° gennaio 2025 con replica alle 18:00 per iniziare il nuovo anno con allegria e positività.

    Uno spettacolo tra musica, comicità e tradizione

    In “Speciale Capodanno”, Enrico Brignano si presenta in veste di showman completo, accompagnato dalla sua fedele band guidata dal maestro Andrea Perrozzi. Sul palco saranno presenti anche Pasquale Bertucci e Michele Marra, aggiungendo ritmo e comicità a una serata che si preannuncia ricca di emozioni.

    Le scenografie curate da Marco Calzavara e le luci disegnate da Marco Lucarelli promettono di rendere lo spettacolo visivamente coinvolgente, con un tocco di glamour e festosità perfetto per la notte di San Silvestro.

    Perché non perdere “Speciale Capodanno” di Enrico Brignano

    • Un brindisi indimenticabile: Festeggiare il Capodanno con uno dei comici più amati d’Italia è un’opportunità unica per salutare il 2024 con leggerezza e iniziare il 2025 con un sorriso.
    • Comicità intelligente: Brignano sa alternare comicità esilarante a momenti di riflessione, regalando al pubblico un’esperienza completa.
    • Location storica: Il Teatro Sistina, tempio del teatro italiano, offre una cornice perfetta per uno spettacolo di questa portata.
    • Musica dal vivo: La band di Andrea Perrozzi arricchisce lo show con intermezzi musicali che renderanno la serata ancora più dinamica e coinvolgente.


    domenica 24 novembre 2024

    Davide Cabassi incanta Roma con le ultime Sonate di Beethoven: un viaggio nella maturità del genio tedesco

    Mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 18.00, l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” si trasformerà in un palcoscenico d’eccezione per uno degli eventi più attesi della stagione di Roma Sinfonietta. Il pianista Davide Cabassi, tra i maggiori interpreti italiani e internazionali, eseguirà le ultime tre sonate di Ludwig van Beethoven: le monumentali op. 109, 110 e 111.



    Tre capolavori senza tempo

    Queste tre opere concludono l’immensa serie delle trentadue sonate per pianoforte del compositore di Bonn, rappresentando un ponte tra la classicità e il romanticismo. Composte tra il 1821 e il gennaio del 1822, furono scritte quasi contemporaneamente, intrecciandosi con la creazione di capolavori come la Nona Sinfonia e la Missa Solemnis. In esse, Beethoven, ormai immerso nella sordità, raggiunge un livello di astrazione musicale che trascende ogni regola o stile.

    Le Sonate op. 109, 110 e 111 si contraddistinguono per una libertà formale innovativa e una profondità espressiva senza precedenti. Espressioni come "cantabile", "con intimo sentimento", "molto espressivo", e "morbido" indicano non solo la necessità di un’interpretazione tecnica impeccabile, ma anche di un’intima connessione tra esecutore e musica.

    Davide Cabassi: un interprete d’eccellenza

    Affrontare opere di tale complessità richiede un artista di rara maturità e talento. Davide Cabassi incarna alla perfezione queste qualità. Formatosi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e sotto la guida di maestri leggendari come Rosalyn Tureck e Leon Fleisher, Cabassi ha calcato i palcoscenici più prestigiosi del mondo, dal Teatro alla Scala di Milano alla Carnegie Hall di New York, dal Mozarteum di Salisburgo al Musikverein di Vienna.

    Cabassi è anche un punto di riferimento nella discografia beethoveniana. Sta completando l’incisione integrale delle trentadue Sonate per Decca, un progetto accolto con entusiasmo da pubblico e critica. La sua capacità di far dialogare tecnica e anima lo rende l’interprete ideale per le ultime Sonate di Beethoven.

    Un appuntamento imperdibile

    La serata sarà introdotta da una breve presentazione di Anna Rollando, che guiderà il pubblico nel comprendere la portata storica e musicale di queste composizioni.

    Con un prezzo dei biglietti accessibile (da 5 a 12 euro) e la possibilità di prenotazione telefonica (06 3236104), il concerto rappresenta un’occasione unica per vivere l’esperienza di un’esecuzione di altissimo livello, in un contesto accogliente e culturalmente stimolante.

    Non perdete l’opportunità di lasciarvi trasportare dalla sublime maturità di Beethoven e dal talento straordinario di Davide Cabassi. Un evento che promette di toccare le corde più profonde dell’anima.

    sabato 23 novembre 2024

    Il Teatro Vittoria celebra Giacomo Puccini: tra musica e misteri con La cameriera di Puccini I

    In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini, il Teatro Vittoria di Roma accoglie un evento straordinario: La cameriera di Puccini, uno spettacolo che mescola magistralmente prosa e lirica, diretto e scritto da Nicola Zavagli. L'appuntamento, dal 26 novembre al 1° dicembre, offre un omaggio al genio pucciniano attraverso un ritratto inedito e intimo dell'uomo e del maestro.



    Siamo a Torre del Lago, nel 1908, nella celebre villa che fu teatro della vita e delle passioni del compositore. Qui, un giornalista fiorentino, interpretato da Francois Meshreki, si reca per intervistare il Maestro, ma ad accoglierlo trova Marianna, la cameriera di casa, portata in scena dalla talentuosa Beatrice Visibelli. Il loro incontro dà vita a un dialogo appassionante e confidenziale, che svela i lati più nascosti di Puccini: non solo il celebre musicista, ma l'uomo dietro le quinte, con i suoi tormenti, i suoi amori e il suo rapporto complesso con le donne.

    La narrazione assume presto i toni di un vero e proprio giallo, affrontando il drammatico caso Doria Manfredi, una vicenda che segnò profondamente la vita del compositore. La giovane cameriera della famiglia Puccini fu accusata ingiustamente di essere l’amante del maestro, un'accusa che la spinse al suicidio, gettando un’ombra sulla serenità domestica della villa.

    Ma La cameriera di Puccini non è solo racconto: è anche musica. Ad arricchire la rappresentazione, il soprano Francesca Romana Tiddi, accompagnata al pianoforte da Massimiliano Franchina, interpreta alcune delle più celebri romanze pucciniane, regalando agli spettatori emozioni senza tempo. Le apparizioni delle eroine del repertorio pucciniano – da Mimì a Tosca – evocano i mondi sonori e drammatici che hanno reso immortale il compositore.

    Lo spettacolo, prodotto da Teatri d’Imbarco, è un viaggio tra arte e vita, una celebrazione che fonde racconto teatrale e lirica, permettendo al pubblico di scoprire Giacomo Puccini sotto una luce nuova.

    Non perdete questo appuntamento unico, che celebra il centenario di un gigante della musica con eleganza e profondità, al Teatro Vittoria dal 26 novembre al 1° dicembre.

    INFO

    • Dove: Teatro Vittoria, Piazza S. Maria Liberatrice, 10, Roma
    • Quando:
      • Martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21.00
      • Mercoledì ore 17.00
      • Domenica ore 17.30
    • Biglietti: Per informazioni contattare il botteghino: 065740170 / 065740598

    venerdì 22 novembre 2024

    Domenica Classica: la Musica al Teatro Sala Umberto

    Domenica 24 novembre, la magica atmosfera della musica classica torna a vivere nel cuore di Roma con la settima edizione di Domenica Classica, un raffinato ciclo di sei matinée musicali ospitato dal Teatro Sala Umberto. Organizzata dall'Associazione Suono e Immagine e diretta dal pianista e compositore Lorenzo Porta del Lungo, la rassegna si propone come un viaggio nella bellezza e profondità della musica classica e cameristica.



    Un debutto barocco con i Solisti Ambrosiani

    Il sipario si alza alle ore 11 di domenica 24 novembre con "Innocente cor mio", concerto inaugurale affidato ai talentuosi Solisti Ambrosiani: Tullia Pedersoli (soprano), Davide Belosio (violino), Claudio Frigerio (violoncello) ed Emma Bolamperti (clavicembalo). Il programma esplora le sfumature dell'amore attraverso le opere di compositori tardo-barocchi come Antonio Caldara, Georg Friedrich Händel e Niccolò Porpora, alternando brani vocali e strumentali che evocano emozioni intense e contrasti drammatici.

    L'incipit "Innocente cor mio", tratto da una cantata di Caldara, funge da filo conduttore per un racconto musicale che spazia tra amore romantico, tormento e legami familiari, intrecciando la complessità dell'animo umano con l'eleganza barocca.

    Un viaggio musicale da novembre a marzo

    Domenica Classica non si ferma qui. La rassegna prosegue con appuntamenti che celebrano la varietà della musica colta:

    • 19 gennaio: il duo di chitarre Pace-Poli Cappelli, interprete di opere di Piazzolla, Albéniz e Gangi, promette sonorità calde e virtuosismi.
    • 9 febbraio: il pianista Giordano Ferla, laureato al prestigioso Royal College of Music di Londra, incanta con un repertorio che spazia da Schubert a Gershwin.
    • 23 febbraio: l'Ensemble Accademia Antica esegue brani rari di compositori tra fine Seicento e primo Ottocento, offrendo un’occasione unica per scoprire autentiche gemme del passato.
    • 9 marzo: il violinista Davide Belosio e il pianista Salvatore Tirone esplorano le "Interminati Spazi" della musica, con opere di Mozart, Schumann e Bartók.
    • 30 marzo: l'Ensemble Stradella Y-Project conclude con danze rinascimentali e barocche, un tributo all'arte del movimento in musica.

    Accessibilità e cultura per tutti

    Un punto di forza della rassegna è l'attenzione all'accessibilità, con biglietti a prezzi contenuti e formule ridotte, come i carnet da 10 euro a evento o le tariffe simboliche per under 30 e under 13. Inoltre, il progetto si arricchisce di lezioni online propedeutiche ai concerti, offrendo al pubblico una chiave di lettura per apprezzare meglio le esecuzioni.

    Info e Biglietti

    I biglietti sono disponibili presso il botteghino del Teatro Sala Umberto (tel. 06-6794753) o sul sito ufficiale www.teatrosalaumberto.com.

    Non perdete l’occasione di immergervi in questa esperienza unica, dove arte e cultura si fondono in una cornice suggestiva. Domenica Classica vi aspetta per riscoprire il fascino senza tempo della musica.

    “Terapia col fischio o senza?”: il teatro celebra la commedia sexy all’italiana

     Roma si prepara a un evento teatrale che promette di far rivivere sul palco la magia e la spensieratezza di un’epoca iconica del cinema italiano. Dal 28 novembre all’1 dicembre e, in una seconda tornata, dal 5 all’8 dicembre 2024, il Teatro Anfitrione ospiterà lo spettacolo “Terapia col fischio o senza?”, un omaggio alla commedia sexy all’italiana, genere che ha segnato un’era e che continua a essere celebrato come cult dal pubblico e dalla critica.



    Una finestra su un’epoca irripetibile

    Lo spettacolo, diretto da Valentino Fanelli (anche autore della pièce insieme a Paolo Andreotti), ci trasporta in un viaggio nel tempo, raccontando con ironia e nostalgia i tratti distintivi di un’epoca in cui i rapporti umani erano autentici e i sogni sembravano a portata di mano. Con uno sguardo ironico e affettuoso, il protagonista Valentino, cresciuto “a pane e commedia sexy”, si ritrova improvvisamente catapultato in una realtà surreale: i suoi idoli cinematografici prendono vita nella sua casa. Tra comicità, equivoci e un improbabile supporto psicologico, si sviluppa una trama capace di regalare leggerezza e divertimento.

    Un cast d’eccezione

    Sul palco, un gruppo di artisti che hanno fatto la storia del cinema comico italiano: Alvaro Vitali, l’indimenticabile Pierino; Sandro Ghiani, volto familiare della commedia; Sergio Di Pinto, Carmine Faraco e lo stesso Valentino Fanelli, che dimostrano di saper trasportare il pubblico nell’atmosfera del grande schermo di una volta. A completare il ricco cast: Rita Gianini, Bruna Gasperini, Mirko Susanna, Marco Macrì, Marco Vivarelli e il giovanissimo Valerio Sofia.



    Un tributo a un genere senza tempo

    La commedia sexy all’italiana, con la sua leggerezza e il suo stile inconfondibile, è stata capace di attirare il grande pubblico nelle sale per decenni. Questo spettacolo, con la sua struttura metateatrale e il richiamo a mode e icone del passato, non è solo un’occasione per ridere, ma anche un modo per riflettere sull’evoluzione dei costumi e sulla semplicità che caratterizzava quegli anni.

    Info e prenotazioni

    Un viaggio nel tempo e nell’ironia vi aspetta.  Non lasciatevi sfuggire questa occasione per vivere una serata di risate e nostalgia. “Terapia col fischio o senza?” andrà in scena al Teatro Anfitrione, in via di San Saba, 24 a Roma, con i seguenti orari:

    • Da giovedì a sabato: ore 21.00
    • Domenica: ore 17.45

    Per prenotazioni: 3475774981.


    mercoledì 20 novembre 2024

    A-NI-CI-NI-CA: Uno specchio teatrale sullo sfruttamento lavorativo al TeatroBasilica

     Dal 21 al 24 novembre 2024, il palcoscenico del TeatroBasilica di Roma ospiterà CA-NI-CI-NI-CA, uno spettacolo che promette di scuotere le coscienze e stimolare un dialogo critico sui meccanismi dello sfruttamento lavorativo. Diretto e interpretato da Greta Tommesani e Federico Cicinelli, con la collaborazione di un team artistico di alto livello, il progetto emerge come un potente atto di denuncia e riflessione sociale.



    Un viaggio nel cuore del sistema produttivo

    L’opera si concentra su una delle filiere più emblematiche dello sfruttamento lavorativo: quella della salsa di pomodoro. Non si tratta di un approccio superficiale o emergenziale, ma di un’indagine profonda su un fenomeno sistemico, alimentato da dinamiche globali di mercato e dalla pressione esercitata dalla Grande Distribuzione Organizzata.

    Greta Tommesani, nelle sue note, offre una visione acuta e personale: “Il lavoro, in tanti settori, sembra oggi caratterizzarsi per un’autosfruttamento quasi inevitabile. Dall’agricoltura al sociale, il legame tra produttività e identità personale spesso diventa una trappola che induce a normalizzare condizioni opprimenti”. Questo tema si intreccia con il tentativo di dare un volto umano a storie di sfruttamento, rendendo il pubblico partecipe di un’esperienza viscerale e intima.

    Un team artistico che fa la differenza

    Il successo di CA-NI-CI-NI-CA non sarebbe possibile senza il contributo di un ensemble di professionisti. La cura del movimento, affidata a Beatrice Pozzi e Angela Piccinni, sottolinea l’intensità emotiva della messa in scena, mentre le scenografie di Rosita Vallefuoco e le luci di Raffaella Vitiello costruiscono un’atmosfera capace di catturare il pubblico. Anche il suono, firmato da Jacopo Ruben Dell’Abate, gioca un ruolo cruciale nell’intensificare l’impatto dello spettacolo.

    Un percorso premiato e riconosciuto

    CA-NI-CI-NI-CA nasce da un percorso di ricerca che ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti: è stato vincitore dei bandi “Animali Teatrali Fantastici & Dove Trovarli”, Powered by REf 2022 e CURA 2023. Il debutto al Romaeuropa Festival 2023 ha segnato un momento chiave, evidenziando la capacità del progetto di affrontare con coraggio temi complessi e universali.

    Informazioni pratiche

    Lo spettacolo sarà in scena al TeatroBasilica, diretto da Daniela Giovanetti e Alessandro Di Murro, con il collettivo Gruppo della Creta. Gli spettacoli inizieranno alle ore 21:00 (16:30 la domenica). I biglietti sono disponibili a partire da 12€ (ridotti) e possono essere acquistati online a 15€. Per ulteriori dettagli, visitare il sito ufficiale del teatro www.teatrobasilica.com o contattare il numero +39 392 9768519.

    Una chiamata all’azione

    CA-NI-CI-NI-CA non è solo teatro, ma una finestra su una realtà che troppo spesso viene ignorata. Lo spettacolo invita il pubblico a riflettere sulle responsabilità collettive e individuali di fronte alle ingiustizie di un sistema produttivo che privilegia il profitto a scapito della dignità umana. Un appuntamento imperdibile per chi crede che l’arte possa essere un veicolo di cambiamento.

    lunedì 18 novembre 2024

    "Syro Sadun Settimino" al Teatro Vascello

    Il 25 novembre alle 21, il Teatro Vascello di Roma sarà il palcoscenico per una prima assoluta imperdibile: “Syro Sadun Settimino o il trionfo della Grande Eugenia”, un’operina monodanza di Sylvano Bussotti su poema di Dacia Maraini



    Questa produzione, parte del 61° Festival di Nuova Consonanza, rende omaggio al genio creativo e poliedrico di Bussotti, compositore, regista, scenografo e figura di spicco dell'arte contemporanea italiana.


    Un’opera che celebra l'identità e l'innovazione

    Originariamente presentata in forma di concerto nel 1974 al Festival di Royan, "Syro Sadun Settimino" è un’opera visionaria e audace che racconta il percorso di un giovane settimino che sogna di diventare ballerino. Al centro della narrazione, un tema di straordinaria modernità: la fluidità sessuale e il superamento dei pregiudizi sociali.



    La storia, rivisitata per questa produzione da Dacia Maraini, si articola tra prosa, musica e danza, creando un racconto artistico che intreccia ambiguità, sfide personali e una forte tensione verso l’accettazione di sé.

    Una squadra artistica di alto livello

    Sul palco, la voce narrante dell’attrice Manuela Kustermann, storico volto del teatro italiano e amica di Bussotti, e il danzatore Carlo Massari della C&C Company, che firma anche le coreografie. La musica è affidata all’Evo Ensemble e all’Ensemble Roma Sinfonietta, diretti dal maestro Marcello Panni, collaboratore di lunga data del compositore.

    A rendere ancora più suggestiva la scena, proiezioni e filmati tratti da “RARA”, il film sperimentale di Bussotti (1968-1970), restaurato dalla Cineteca Nazionale di Bologna.

    Un’eredità culturale che continua a sorprendere

    A tre anni dalla sua scomparsa, Sylvano Bussotti (1931-2021) viene celebrato come uno dei talenti più originali del Novecento italiano. Artista poliedrico, ha lasciato un segno indelebile nella musica, nella pittura e nella regia teatrale, esplorando sempre nuovi linguaggi e contaminazioni.

    La serata sarà preceduta, il 24 novembre alle 11, dalla proiezione del documentario “Bussotti par lui-même” di Carlo Piccardi al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con interventi di Rocco Quaglia, Marcello Panni e Daniela Tortora.

    Un’occasione unica

    Con una durata di soli 50 minuti, “Syro Sadun Settimino” è una piccola gemma artistica che rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’universo complesso e affascinante di Bussotti. Un’opera che parla di identità, resistenza e bellezza, sempre attuale e capace di emozionare.

    Info e prenotazioni: www.teatrovascello.it

    Non perdetevi l'occasione di vivere un’esperienza unica di musica e teatro

    domenica 17 novembre 2024

    È andata così” di Martina De Santis al Fortezza Est

     Dal 21 al 23 novembre, il palco di Fortezza Est ospita “È andata così”, un’opera unica, che è teatro, confessione, quasi-stand-up e persino reportage letterario. 



    Ideato e interpretato da Martina De Santis, lo spettacolo trae ispirazione dal romanzo breve È stato così di Natalia Ginzburg (Einaudi, 1947), un testo potente in cui una giovane uxoricida svela, in un racconto incalzante e ossessivo, le motivazioni che l’hanno portata a compiere un omicidio. De Santis non si limita però a rileggere la storia di Ginzburg: vi innesta la propria esperienza di vita, trasformando l’originale in un viaggio a due voci dove la linea tra realtà e finzione si fa sottile e quasi irrilevante.

    Un testo ibrido tra cronaca e immaginario collettivo

    L’attrice-autrice parte dal fulcro drammatico del romanzo – quel colpo di pistola che risuona nella confessione della protagonista – per costruire una narrazione che si muove tra diverse dimensioni. È andata così diventa una creatura ibrida, passando da monologo teatrale a confessione personale con la naturalezza di una chiacchierata. Martina parla direttamente agli spettatori come una stand-up comedian che racconta non tanto una “storia straordinaria” quanto un mosaico di episodi, esperienze, visioni che si incastrano nella nostra memoria collettiva.

    Il racconto personale di Martina si intreccia con l’ossessione della protagonista di Ginzburg, in una riflessione che esplora i “grandi temi” di perdita e abbandono. Ma a fare da punto di partenza è un episodio profondamente intimo: una caduta in bicicletta, apparentemente banale ma quasi fatale, avvenuta in una giornata confusa e poco fortunata a Milano. Questo momento apocalittico, vissuto a trentatré anni, diventa lo specchio in cui l’artista osserva e interpreta l’atto fatale del romanzo di Ginzburg. Come il grilletto lasciato andare, il manubrio della bicicletta le sfugge di mano, segnando un limite tra il prima e il dopo, tra un prima “intatto” e un dopo “spezzato”.

    Un’indagine interiore e collettiva sul lasciar andare

    Nello spettacolo, Martina De Santis si avventura in una riflessione su ciò che porta ognuno di noi a “mollare la presa” – su una relazione, su un’idea di sé, sulla propria stessa vita. Utilizzando l’intensità emotiva del romanzo e una narrazione autobiografica, esplora il processo del lasciar andare, del confrontarsi con una fatica che sembra insormontabile ma necessaria per ritrovare un equilibrio.

    In questo percorso personale e condiviso, si inserisce persino un questionario, un vero e proprio esperimento sociale in cui l’attrice ha sondato un gruppo di persone per capire meglio il tema dell’abbandono, dell’incidente, e del “lasciarsi andare”. Questo tocco aggiunge profondità alla narrazione, rendendo il pubblico partecipe di una riflessione collettiva che interroga sulla fragilità umana.

    Tra ironia e ordinarietà: la leggerezza che racconta la vita

    La forza di È andata così risiede anche nel tono lieve che De Santis mantiene, affrontando temi dolorosi senza appesantirli. “È vita ordinaria di gente ordinaria”, racconta, non perché sia priva di intensità, ma perché proprio in quella “banalità” si riflette la complessità dell’esperienza umana. Le parole di Hannah Arendt e Nina Simone richiamate nella pièce sono quasi un filo conduttore: “La vita stessa è piena di storie” e “We always have stories” ci ricordano che il dramma e la bellezza dell’esistenza sono esperienze universali.

    Alla fine, Martina riesce a fare di È andata così una sorta di terapia collettiva, una confessione che non è solo catartica per lei, ma coinvolge anche gli spettatori, portandoli a chiedersi cosa significhi davvero abbandonare il controllo, fare pace con le proprie fragilità e accettare ciò che “è andato così”.

    Conclusioni: uno spettacolo tra passato e presente, personale e universale

    Martina De Santis trasforma l’opera di Ginzburg in un’indagine profonda sulla propria esistenza e sull’umanità. È andata così è uno spettacolo che porta a riflettere su chi siamo e su come affrontiamo le inevitabili cadute della vita. In scena al Fortezza Est, questo racconto ibrido, sospeso tra confessione e letteratura, riesce a trasformare una storia personale in una riflessione universale, dimostrando che, anche nelle esperienze più intime, risuonano i temi di ogni esistenza umana.


    E' ANDATA COSI'

    21-22-23 novembre ore 20:30

    Fortezza Est Stagione Teatrale 2024/25

    SIAMO ARGENTO VIVO – Mutevoli, inquieti, imprevedibili


    via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara

    Orario Spettacoli giov- ven-sab ore 20:30

    biglietto unico 12.00€

    venerdì 15 novembre 2024

    1989 in Concerto all'Hacienda:

      “Euphoria – il problema sono io” Porta l’Alternative Rap su Nuovi Orizzonti Sonori

    Giovedì 21 novembre, lo spazio Hacienda di Roma ospiterà la presentazione dal vivo di “Euphoria – il problema sono io,” il nuovo album del rapper 1989. A pochi mesi dall’uscita di “Gente che odia la gente,” 1989 torna con tredici nuove tracce che portano avanti la sua esplorazione dei disagi e delle contraddizioni della nostra epoca. Con uno stile che combina alternative rap, cantautorato urbano e conscious pop, il rapper racconta la sua lotta per trovare un equilibrio personale e artistico in un mondo che spesso critica, ma in cui si ritrova inevitabilmente immerso.



    Un Album a Due Anime

    Il nuovo lavoro di 1989 si struttura in due parti distinte, ognuna con un suo colore sonoro e tematico. La prima sezione è più elettronica e ritmata, dominata da suite electro e arrangiamenti urban, dove l’artista riprende il filone critico del disco precedente. Brani come “Una vita di merda” e “Come voi” scavano nella realtà socio-economica del ceto medio e nella tensione tra la visione artistica e le aspettative del mercato. In “Ciao, Luigi,” il rapper omaggia la figura di Luigi Tenco, artista incompreso e simbolo delle difficoltà di chi cerca di rimanere fedele alla propria arte.

    La seconda parte dell’album vira verso sonorità più acustiche, con il pianoforte che diventa protagonista e accompagna i brani più intimi e personali. Qui, 1989 si addentra nelle storie della sua infanzia e nel rapporto con la famiglia, culminando in una traccia dedicata ai genitori, come un ringraziamento che conclude il viaggio sonoro. Le due parti dell’album sono divise da un interludio di chitarra acustica suonato da Simone Sambucci, creando un netto cambio di atmosfera che introduce con delicatezza la sezione più emozionale del disco.

    La Produzione e la Ricerca Musicale di “Euphoria”

    Prodotto da The Monkey e Manuel Parisella, “Euphoria – il problema sono io” spicca per il suo equilibrio raffinato tra sonorità analogiche e digitali. L’album mescola synth, fiati, tastiere, chitarre e percussioni per ottenere un sound maturo e complesso, capace di spaziare tra il ritmo serrato del rap e momenti di introspezione melodica. Questa varietà fa sì che il disco sia sia sperimentale che accessibile, confermando l’impegno di 1989 nel portare il rap verso nuove dimensioni sonore, senza mai perdere il legame con la realtà quotidiana e la propria esperienza personale.

    Una Serata di Musica e Poesia all’Hacienda

    L’evento del 21 novembre promette di essere più di un semplice concerto: oltre alla performance di 1989, accompagnato da Simone Sambucci alla chitarra e Stefano Mazzuca alla batteria, sul palco saliranno anche i poeti del collettivo Spoken Poetry Slam, portando la poesia performativa a dialogare con la musica. Apre la serata il rapper Unblasfemo, che scalderà il pubblico con il suo stile graffiante.

    Con il contributo del Ministero della Cultura e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea,” questo progetto rappresenta un’importante occasione di valorizzazione del talento emergente in Italia e sottolinea il potere espressivo della musica e della parola. Il biglietto d’ingresso, dal costo accessibile di 7 euro, rende la serata un’esperienza imperdibile per chiunque ami il rap, la poesia e la contaminazione tra generi artistici.

    Informazioni Utili

    • Data: Giovedì 21 novembre
    • Ora: 21:00
    • Luogo: Hacienda, Via dei Cluniacensi, 68, Roma
    • Biglietto: 7 euro

    Con “Euphoria – il problema sono io,” 1989 invita il pubblico a un viaggio intimo e senza filtri, tra disillusioni sociali e ricerche personali. Un evento che promette di emozionare, stupire e far riflettere, in perfetta armonia con il linguaggio crudo e raffinato di uno dei più promettenti esponenti della scena rap alternativa italiana.

    Not Here Not Now di Andrea Cosentino al Nuovo Teatro Ateneo

     La stagione del Nuovo Teatro Ateneo prosegue con un appuntamento provocatorio e imperdibile: Not Here Not Now, scritto, interpretato e diretto dall’eclettico Andrea Cosentino, in scena giovedì 21 novembre alle 21. La regia è affidata ad Andrea Virgilio Franceschi, mentre i video sono a cura di Tommaso Abatescianni. 



    Questa performance promette di scuotere il pubblico attraverso una satira pungente sul mondo della performance art, con un ironico richiamo all’arte corporea e ai confini tra verità e finzione teatrale.

    In un gioco incessante di travestimenti e meta-riflessioni, Cosentino invita il pubblico a esplorare il valore e il significato dell’esperienza artistica, ispirandosi alla provocazione di Marina Abramović, la quale sostiene che il teatro non sia vera esperienza ma un semplice spettacolino costruito per spettatori passivi. Not Here Not Now ribalta questa concezione, gettando luce sull’autoironia di un attore che “diventa” performer e, per un’ora, si immerge in una dissacrante “controstoria” dell’arte contemporanea.

    Cosentino ci guida tra grotteschi personaggi, marionette di gomma e ketchup, delineando una parodia esplosiva che ricorda il dadaismo e l’arte popolare. Ogni elemento scenico è volutamente cheap: parrucche, nasi finti e occhiali di carnevale evocano un’estetica “di cartone”, priva di quella sacralità spesso attribuita alla performance art, e diventano strumenti di demistificazione.

    Il comico, che porta sul palco la dialettica abruzzese e lo slang fumoso del critico d’arte, ironizza sulla serietà dell’arte performativa e, travestito da simil-Abramović, rende omaggio – in maniera sferzante – alla storica artista. Questa figura grottesca inscena azioni assurde, come il celebre gesto di ferirsi con un coltello “vero” e ketchup come sangue, per ribadire una profonda e comica riflessione: è più vero il sangue della performance o il ketchup del teatro?

    Le critiche sono entusiastiche e celebrano Cosentino come “intellettuale della scena, cabarettista sui generis” che, come afferma Andrea Porcheddu, attraversa generi e stili con lucidità parodica, puntando sulla modestia e sull’autenticità del vissuto personale. Non a caso, il suo è un teatro fortemente autobiografico, popolato da riferimenti alla propria infanzia, alla madre, e intriso di una malinconia clownesca.

    La giornalista Laura Novelli descrive Not Here Not Now come un’opera “sghemba e comica”, capace di fondere le radici del mimo, dell’istrionismo, della lirica e del cabaret in una satira profonda. Cosentino esplora i limiti dell’arte contemporanea e della performance, affrontando la “falsa ritualità” di certe pratiche artistiche come simbolo della vuota ritualità di gran parte della vita moderna.

    Tra le risate e l’assurdità, Cosentino invita a una riflessione inaspettata sulla verità artistica, sulla vita e sulla finzione, con un linguaggio accessibile e un approccio ludico che sfida i canoni della performance art in modo sovversivo. La sua è un’indagine senza compromessi su cosa significhi essere artista oggi, una commedia che fa ridere e riflettere allo stesso tempo, divertente e sferzante come poche.

    I prossimi appuntamenti

    • martedì 26 e mercoledì 27 novembre ore 21.00, Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia di Andrea Costanzo Martini
    • martedì 10 e Mercoledì 11 dicembre ore 21.00, spazio al progetto Vestiti della vostra pelle; non è un laboratorio dove si trasmettono tecniche o metodi da applicare, ma un luogo di incontro e di scambio. .
    • giovedì 19 dicembre ore 21.00 lezione aperta con Emio Greco e Pieter C. Scholten (ICK Dans Amsterdam) "The Body in Revolt. A glimpse in the creative work of Emio Greco".