domenica 15 ottobre 2006

Una festa per pochi

Sofia a parte, alla festa del cinema di Roma le cose non è che stiano andando senza imprevisti (se così si possono chiamare).

Per una festa che si ha la pretesa di chiamare INTERNAZIONALE per la stampa è stata riservata una sala da 150 posti. Si avete letto bene. 150 posti, eppure a Roma non mancano sale più capienti. Per darvi uno strumento di confronto basta dire che a Venezia, in tempi di Festival, le proiezioni destinate alla stampa si svolgono in una sala da 700 posti!

Viste le premesse non c'è da stupirsi che ieri, per il secondo giorno consecutivo, le proiezioni si sono rivelate quasi un'odissea con tanto di botte, spintoni, urla.

A peggiorare le cose anche i soliti "furbi" che pur non avendo l'accredito hanno provato ad intrufolarsi in sala.

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha piu' volte premesso che, trattandosi di una "prima", qualche cosa in questa edizione della Festa del cinema potra' non andare per il verso giusto, ma forse in questo caso bastava un minimo di organizzazione in più per evitare questi disagi.

Così, oggi si è deciso di correre ai riapari. Le proiezioni per la critica ora si terranno anche nella immensa sala 'Santa Cecilia' dell'Auditorium. Il primo film ad usufruire della nuova 'location' è stato Namesake della regista indiana Mira Nair, proiettato nella sala 'ammiraglia' del Parco della musica. E l'utilizzo della sala Santa Cecilia per la visione dei film da parte dei giornalisti - per evitare nuove crisi con la stampa - proseguirà anche nei prossimi giorni.

Ma non ci si poteva pensare prima?

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