Ornella Muti debutta in teatro con lo spettacolo l'Ebreo, di Gianni Clementi, mai rappresentato prima d'ora, che sarà in scena a Civitavecchi il 29 - 30 – 31 gennaio, per poi arrivare al Valle di Roma dal 23 al 28 febbraio e dal 2 al 7 marzo.
Sul palco con la Muti, Emilio Bonucci e Pino Quartullo diretti da Enrico Maria Lamanna
Quella che va in scena è la storia di una coppia romana di umilissima estrazione alla quale un ricco commerciante ebreo, nel periodo delle leggi razziali, ha intestato tutti i suoi averi prima di essere deportato. A distanza di 13 anni dai fatti qualcuno bussa alla loro porta. Inizia l'incubo di un ritorno che li renderebbe di nuovo poveri, e l'ossessione cresce fino a calunniare il ricordo del loro antico padrone, e a deflagrare in un finale a sorpresa.
Si tratta di un testo teatrale straordinario per tematica, intreccio ed uso della lingua, prodotto dalla Mithos e vincitore della prima edizione del premio Siae – Eti – Agis. Regia di Enrico Maria Lamanna.
E’ Mai rappresentato finora, il testo è di Gianni Clementi, autore ben conosciuto in Italia e all’estero, che scrive solo in romanesco reinventando una parlata popolare di uso quotidiano continuamente umiliata dalla “vulgata” televisiva.
E’ Mai rappresentato finora, il testo è di Gianni Clementi, autore ben conosciuto in Italia e all’estero, che scrive solo in romanesco reinventando una parlata popolare di uso quotidiano continuamente umiliata dalla “vulgata” televisiva.
Le frasi fatte, i luoghi comuni, gli intercalari tipici vengono sul palcoscenico come illuminati dalle luci destinate agli attori. Il pubblico sente parole udite mille volte e mai ascoltate davvero, riconoscendo in esse storie che, in frammenti, fanno parte dell’esperienza di chiunque, e che il testo teatrale riconduce alla complessità compiuta ed esemplare della narrazione d’arte. Ne scaturisce spesso una comicità senza nulla di cabarettistico, tanto più dirompente quanto più amara, e mai liberatoria. Il riso diventa veicolo di divertimento e, allo stesso titolo, di riflessione storica, di apologo sociale, capovolgendosi infine, con la massima naturalezza, in dramma.
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