domenica 31 marzo 2013

Entropia alla Casa del Jazz

E’ la Casa del Jazz di Roma la location che ospiterà mercoledì 3 aprile alle ore 21 il nuovo live di Entropia –storica band della scena elettronica italiana- nell’ambito dello spettacolo SignofSound, performance multi-artistica e multisensoriale che fonde musica, pittura, danza e videoarte.

Realizzata con il patrocinio dell'Accademia Nazionale di Danza e dell'Accademia delle Belle Arti di Roma, e frutto della ricerca che la pittrice e coreografa Fabiana Yvonne Lugli Martinez ha sviluppato a New York a partire dal 2000, la performance prende avvio proprio dalla sezione musicale curata da Entropia e dal batterista statunitense John B. Arnold.

Fondata da Amptek Alex Marenga (chitarrista, dj e compositore e produttore) e da Dr. Lops (tastierista, compositore e produttore), Entropia è una formazione punto di riferimento nel panorama elettronico italiano.


Sulla scena dal 1996, ha all’attivo nove album, la maggior parte dei quali editi dall’etichetta indipendente Eclectic Records, fondata dagli stessi membri della band. Nel 2005 Entropia pubblica negli USA “The Ultimate Eclectic Cinedelic Experience” con l’etichetta Noshame e la distribuzione di Ryko.
Tra le molteplici collaborazioni musicali: i Recycle con il cantante Daniele Amenta, il cantante diplofonico e sperimentale Mauro Tiberi, il sassofonista Maurizio Giammarco e il batterista John. B. Arnold nell’ambito delle performance SignofSound.
  Lo scorso 9 marzo, il duo ha presentato al Teatro Il Cantiere di Roma il nuovo album “The Decline of Western Civilization” con la sua ensemble al completo e allo special guest Mauro Tiber. 

3 aprile  

Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
ore 21
Entropia live
con SignofSound


Per tutta la vita, le grandi storie d'amore, dalla letteratura al cinema

Grandi storie d'amore, dalla letteratura al cinema... questo il filo conduttore della rassegna cinematografica "Per tutta la vita" che sarà proiettata dal 3 al 7 aprile all'Alphaville Cineclub.

Ecco che sul grande schermo potrete seguire con emozione le storie di note eroine della letteratura come Anna Karenina, Emma Bovary o Catherine Earnshaw e trepidare seguendo i loro amori passionali. Amori estremi, che spesso devono fare i conti con un epilogo tragico. 
 
Si parte mercoledì 3 aprile con la Madame Bovary (1991), tratta dal celeberrimo romanzo di Gustave Flaubert, per la regia di Claude Chabrol.   Emma, giovane ed irrequieta figlia di un agricoltore francese, sposa il dottor Charles Bovary. Questo matrimonio, malgrado la bontà e le premure di un marito fedele ed affezionato e la nascita di una bambina, Berthe, va in crisi. Sempre annoiata, un po' altezzosa, amante dei begli abiti e insofferente dell'uggia familiare, Emma cerca altrove ciò che potrebbe renderla felice. Ma la vera felicità sembra essere, in realtà, piuttosto lontana…

E' tratto invece dal romanzo di Henry James il film in programma Giovedì 4. Si
tratta di Ritratto di signora (1996)  che vede alla regia l'australiana Jane Campion.
L'azione inizia nel 1873, in Inghilterra. Isabel, una giovane americana, vi si è recata al seguito di una ricca zia; lì si scontra con la mentalità chiusa di un gruppo di americani espatriati nel vecchio continente alla fine del '800 e, a differenza di questi ultimi, è decisa a salvaguardare la sua libertà per poter sperimentare la varietà del mondo. Dopo aver rinunciato alla proposta di matrimonio di un ricco pretendente ed a quella di un altro giovane, per non rinunciare alla sua libertà e non rinchiudersi in una vita scontata e prevedibile, si reca a Firenze. Anche qui, però, le sue peripezie non sembrano affatto finite…

Doppia proiezione venerdì 5. Si parte con la visione di Cime tempestose (1953) liberamente tratto dal romanzo di Emily Brontë. 
Il lungometraggio, risale al periodo messicano del regista spagnolo da Luis Buñuel e, racconta la disperata, tempestosa storia dell'amore ardente tra Alejandro e Catalina. L'inquieta ragazza cerca la serenità e l'amore nella normalità senza sapere che il suo destino è, ahimè!, segnato.  

A seguire la trasposizione cinematografia di un altro grande capolavoro della letteratura, frutto della penna della scrittrice inglese Jane Auster. Stiamo parlando di  Orgoglio e pregiudizio, (2005) diretto da Joe Wright.
Nell'Inghilterra rurale di fine Settecento il signor Bennet vive nella sua casa di campagna con la petulante moglie e le loro cinque figlie: la maggiore e bella Jane, l'intelligente e diffidente Elizabeth, Mary, assai studiosa, la selvaggia Lydia e l'immatura Kitty. La vita scorre tranquilla e serena ma la madre delle ragazze è ossessionata dal desiderio di trovar loro un marito ricco con cui sistemarle a dovere. Quando nella tenuta vicina a casa Bennet arriva il giovane e ricco Charles Bingley la vita delle ragazze subisce un totale cambiamento…  

Doppio spettacolo anche per la serata di sabato 6. Si inizia con Le due
inglesi, (1971) di François Truffaut e tratto dall’omonimo romanzo di Henri-Pierre Roché. 
Il giovane Claude Roc, convalescente dopo essersi rotto una gamba cadendo da un'altalena, conosce Ann, una scultrice figlia di un'amica inglese della madre, in viaggio a Parigi per perfezionarsi nella sua arte. I due ragazzi si piacciono e fanno amicizia, tanto che Ann invita Claude ad andare ospite a casa sua, nel Galles, dove potrà conoscere la sorella più piccola, Muriel. Anne è convinta che tra i due ragazzi scoppierà l'amore ed è così. Ma le cose non sono semplici come sembrano … 

In questa rassegna non poteva mancare Anna Karenina di Lev Tolstoji che il regista Clarence Brown ha girato nel 1935. Questo, come avete intuito, è il secondo film del sabato.
La protagonista, Anna, non sopporta la vita familiare piatta e monotona, priva di amore. Quando incontra un ufficiale di cavalleria, il conte Vronskij, abbandona la casa e fugge con lui in Italia. Ma la storia sfiorisce, perché lui vorrebbe rientrare nell'esercito e lei rivedere il figlio. Tornata a casa, Anna viene cacciata dal marito. Rimasta sola, la attende un triste destino…

A chiusura della reassegna, domenica 7, è stato scelto il film Senso (1954),firmato Luchino Visconti e tratto dall’omonima novella scritta da Camillo Boito.
Venezia, 1866: nel corso di una recita del Trovatore alla Fenice, gli irredentisti organizzano un lancio di volantini. Il tenente austriaco Franz Mahler, che insulta gli italiani, viene allora sfidato a duello dal patriota, conte Ussoni, che tuttavia è subito arrestato dalla polizia austriaca e condannato a un anno d'esilio. Per intercedere a favore del cugino, la bella contessa Livia s'avvicina al tenente Mahler e se ne innamora follemente…

Dal 3 al 7 aprile 2013
APHAVILLE CINECLUB
Roma, Via del Pigneto, 283
ore 21

Per tutta la vita
Cinema e grande letteratura d'amore 
in sette prove d'autore
Entrata con tessera e sottoscrizione

sabato 30 marzo 2013

E' morto Franco Califano


E' morto oggi nella sua casa di Acilia Franco Califano. Il califfo aveva 74 anni ed era malato da tempo, ma questo non lo aveva tenuto lontano dal palcoscenico. La sua ultima esibizione risale solo a pochi giorni fa, il 18 marzo infatti aveva tenuto un concerto al teatro Sistina e subito dopo Pasqua era atteso a Porto Recanati.
Cantante, scrittore, attore, ma soprattutto grande autore. Tra le tante canzoni di successo che ha scritto, si ricordano Minuetto e La Nevicata del 56 cantate da Mia Martini e ancora La musica infinita e Una ragione in piu per Ornella Vanoni e con Un grande amore e niente piu' ndl 1973 porta Peppino di Capri alla vittoria del Festival di Sanremo.


Tra i suoi brani di maggiore successo Tutto il resto è noia
Una vita travagliata la sua, fatta di tanti eccessi che gli sono costati anche le manette. Errori che Califano non ha mai negato e che gli sono serviti anche come spunto per alcune sue canzoni, come l'albume Impronte digitali. Errori che appartenevano al passato, ora si era dedicato al sociale e frequentava anche le carceri per un progetto che ha coinvolto molti istituti di pena della Regione Lazio su iniziativa dell'ex presidente Polverini, che ha accolto con profonda commozione la notizia. La morte di Franco Califano - ha detto la Polverini - lascia un grande vuoto, mi addolora profondamente. In questi anni è stato per me un amico sincero, ho conosciuto non solo un grande artista ma un grande uomo’

Di origini salernitane, nato per caso a Tripoli (su un aereo) e vissuto 10 anni a Milano, Califano rappresentava comunque la romanità. "La morte di Califano, cantore romano e autentico simbolo dell’anima più popolare della città - ha detto il sindaco Alemanno -  ci addolora molto’’  ed ha fatto sapere che la  camera ardente sarà allestita in Campidoglio e che presto una strada della Capitale porterà il suo nome.

Unanime il cordoglio per la scomparsa tra i tanti commenti che hanno fatto seguito alla notizia vi cito quello di un mio amico, suo grande fan che in risposta al mio sms in cui gli comunicato la notizia, mi ha risposto "il mondo non sarà più lo stesso..." forse, ma le sue canzoni, comunque, rimarranno.

Matteo Bortone “Travelers”: tour in Italia e Francia



“Lo scorso 6 marzo è uscito "TRAVELERS”, l'ultimo album del contrabbassista Matteo Bortone e della sua omonima band.
Un disco concepito tra Roma e Parigi, e proprio tra Italia e Francia si snoderà il tour di presentazione.
 
A Roma sarà dal 3 al 7 aprile, con una serie di eventi diversi
 
 –In particolare, giovedì 4 aprile si terrà la presentazione ufficiale nell’ambito della rassegna “La Strada in Jazz
 
dal  3 al 7 aprile,
 Matteo Bortone “Travelers”: tour in Italia e Francia
 
appuntamenti romani
 
03/04 – Teleradiostereo2 “Jazz a nota libera” a cura di Massimo Nunzi, Roma
04/04 – La Strada in Jazz, Roma
06/04 – Brancaleone - in diretta live su 
Radio Popolare Roma, 
Roma
07/04 – Farenheit, Frascati
 

L'Animad’aria di Daria Venuto

Giovedì 4 aprile la cantautrice romana Daria Venuto, presenterà dal vivo all’Asino che Vola, in una serata ad ingresso libero, il suo album d'esordio intitolato Animad’aria.

Un album composto da dieci tracce che esplorano tutte le sfumature del pop mettendo in evidenza il colori e i timbri della sua voce, protagonista indiscussa di tutto il cd. 

Gli arrangiamenti strizzano l’occhio alla classica, ma anche al rock più sostenuto quando pianoforte e violoncello si mescolano alle distorsioni delle chitarre, passando per synth e hammond.  Un pop italiano naif, fresco e scorrevole con rimandi a quelli che sono gli ascolti preferiti dell’artista: i tempi dispari di Tori Amos, le riflessioni struggenti di Battisti ma anche il romanticismo dei valzer di un tempo passato.

Sul palco Elvin Dhimitri violino, Luca Rocco violino, Ilia Kanani viola, Gianfranco Beningni violoncello, Alessandro Luccioli batteria, Andrea Sabatino basso, Davide Gobello chitarra e Dario Troisi piano.
In apertura Dario Falasca, pop/rock da Roma.


Giovedì 4 aprile 
L’Asino che Vola
Via Antonio Coppi, 12 – Roma
Ore 21.30
  Daria Venuto
 presenta
 Animad’aria
 
Ingresso Libero
Infoline 067851563

Green Day, ad aprire il concerto gli "All Time Low"

Saranno gli ALL TIME LOW ad aprire, il prossimo 5 giugno, il tanto atteso concerto dei Green Day al “Rock in Roma” 

Il debutto degli All Time Low arriva con il disco The Party Scene, il giusto coronamento ad una carriera “nata” tra i banchi di scuola a Baltimora, con le cover dei gruppi punk rock come Blink 182 e New Found Glory. Non c'è voluto molto e la celebre pop punk band americana in breve tempo ha inziato a comporre brani propri.

Tra accenni pop e chiari riff punk rock, non tardano a farsi notare nella scena musicale americana e nel 2009 esce il fortunato disco Nothing Personal acclamato dalla critica musicale che vede in questi giovani ragazzi non solo il solito gruppo pop punk adolescenziale ma dei musicisti di tutto rispetto. 

Nel 2011 il cantante Marc Shilling e soci, segnano il debutto su major firmando con la Interscope, con cui pubblicano l’album Dirty Work, (oltre 45.000 copie negli Stati Uniti nella prima settimana, piazzandosi al numero 6 della Billboard Chart).   

Il 2012 segna un nuovo cambio di direzione con il ritorno della band all’etichetta indipendente che li seguiti sin dagli albori (la rinomata Hopeless Records) e con la pubblicazione del il quinto disco di studio, Don’t Panic: un ritorno alle origini in chiave melodica ed alternative punk rock.

5 GIUGNO 2013

Ippodromo delle Capannelle
ROCK IN ROMA
GREEN DAY
aprono gli 
ALL TIME LOW
Biglietti in vendita su www.ticketone.it
Posto unico intero: euro 44,00 +  d.p.
Apertura porte: ore 18:30
Green Day: ore 21:45



L'Atletico Ghiacciaia al Teatro dell'Angelo

Si intitola L'Atletico Ghiacciaia lo spettacolo scritto, dirette e interpretato da Alessandro Benvenuti, che andrà in scena dal prossimo 4 aprile al Teatro dell'Angelo.

E’ il parlare sporco. L'anarchismo disorganizzato di un anziano che somiglia sempre più a una pentola a pressione con problemi alla valvola. Il desiderio di un antico ordine che sembra portatore di un desiderio inconscio di disordine. L'Atletico Ghiacciaia è una notte di fine ottobre, così innaturalmente umida e calda da sembrare estate. E' il tempestio dei sentimenti e in sottofondo la musica sinfonica dei grilli. E' il candore immacolato della luna che con i ricordi porta instabilità emotiva, rabbia e recriminazioni. Parole sommate alle parole che da frasi si tramutano in larghi vortici. E' forza centripeta/centrifuga. E' Dentro e Fuori, Implosione/esplosione. E Gino, il nostro eroe che ne è cantore primo, è megafono, manifesto, pennellessa e colore…e la tonalità preferita è il "verde bile". Gino tutto è fuorché politicamente corretto. I suoi discorsi non appartengono a nessuna fede politica. Lui, ormai, è solo un pensatore emorragico. L'Atletico Ghiacciaia è dedicato alla Toscana che crede di poter resistere nella sua poetica linea di confine. Alla Toscana che non si vuole arrendere ai suoi propri stereotipi più beceri e macchiettistici. L'Atletico Ghiacciaia
è un canto d'amore paesano. Ma è anche il racconto di com'era il calcio prima che l'avvento massiccio della televisione lo deformasse in quella industria da forzati del look e del pallone che è diventato. L'Atletico Ghiacciaia è la mia dichiarazione d'amore a una terra che mangia tutti i giorni pane sciapo e sarcasmo e nella quale, accanto ai cipressi, crescono da sempre come piante spontanee gli sfoghi dei grulli. Un omaggio alla figura di Gino, presente sia nella saga dei Gori, sia, come spirito guida e ispiratore, in "Gino detto Smith & la panchina sensibile". Gino, coprotagonista nei primi due episodi della trilogia dei Gori, è qui ripreso in mano da uno dei due autori (l'altro lo ricordiamo è Ugo Chiti). Lo scopo è quello di raccontare l'altra faccia di un personaggio che nella saga dei Gori resta, per dovere di drammaturgia, sacrificato nel giuoco di squadra familiare.


Dal 4 al 21 aprile 2013

Teatro dell’Angelo

Via Simone de Saint Bon n. 19


L’ATLETICO GHIACCIAIA
Scritto e diretto da Alessandro Benvenuti 
con

Alessandro Benvenuti
e
  Francesco Gabbrielli

“C’eravamo troppo amati” al Teatro de Servi

Il prossimo 2 aprile debutta al Teatro de' Servi C’eravamo troppo amati”, la versione itlaiana della commedia francese campione d’incassi “Ils se sont aimès “ di Pierre Palmade e Muriel Robin.


"Questa commedia - spiega il regista Roberto Marafante-  è di quelle che ogni autore vorrebbe aver scritto e che ogni attore vorrebbe poter interpretare perché ha l’odore, misteriosamente già sulla carta, di essere un successo".
In scena la coppia Michele La Ginestra e Michela Andreozzi che interpretano due coniugi che dopo sei anni di matrimonio decidono di separarsi …per accorgersi col tempo, quanto possa essere piacevole stare insieme nella separazione! 

Il segreto di questo spettacolo, spiega ancora il regista "sta sicuramente nell’aver centrato quei sentimenti e quelle dinamiche di coppia nelle quali ci riconosciamo un po’ tutti. E’ come accade a certi personaggi dei film di Walt Disney, la strega non te la puoi immaginare che con quella faccia e così in “C’eravamo troppo amati” chiunque può ritrovare un po’ di sé stesso in questo lui e in questa lei che scoprono quanto si amano dopo aver divorziato"
 
Una serie di gag irresistibili accompagnano i momenti classici del distacco: la separazione dei beni, il cambio di casa, la comunicazione del divorzio ai parenti, l’incontro coi nuovi compagni e l’inevitabile confronto tra prima e dopo…con un finale a sorpresa!

"Quello che ci fa ridere (e magari ci commuove) - spiega Marafante - sta nel vedere come le differenze, più che le uguaglianze, siano le motivazioni forti dell’ innamoramento: il divorzio sembra una medicina amara, ma necessaria perché guarisca il loro amore.
Lo spettatore è trasportato da un luogo a un altro, da un tempo a un altro in un susseguirsi di situazioni realizzate con pochi elementi semplici, piene di personaggi che non si vedono, ma che il dialogo rende concreti, in un rincorrersi di scene comiche spesso surreali, ma così vere come i tasselli di un puzzle che alla fine creano una sola immagine: la storia di una”vita”.
Il ritmo della narrazione - conclude il regista -  è irresistibile, gli spazi sono creati magicamente da oggetti che si trasformano come giocattoli, il dialogo non perde mai un colpo, ma alla fine è anche uno spettacolo dove vive il piacere di vedere l’appassionato virtuosismo degli attori sopra un palcoscenico.


dal 2 al 21 aprile 2013
TEATRO DE' SERVI

C’ERAVAMO TROPPO AMATI

con
Michele La Ginestra
Michela Andreozzi

di Pierre Palmade e Muriel Robin
traduzione di Michele La Ginestra
musiche di Antonio Di Pofi

regia di Roberto Marafante


Orario spettacoli:
mar-ven: ore 21.00 | sab: ore 17.30 e 21.00 | dom: ore 17.30
lunedì: riposo

Biglietti:
platea: 20 euro | galleria: 17 euro


venerdì 29 marzo 2013

Teatro Ambra alla Garbatella, le note di Germano Mazzocchetti


Dal 5 al 7 aprile sul teatro Ambra alla Garbatella Germano Mazzocchetti e i suoni della tradizione abruzzese. Un modo per narrare la storia di Testasghemba, un personaggio che viveva nel suo paese. Mazzocchetti nei suoi ricordi di  ragazzino lo vede come "un calzolaio-filosofo" che deve il suo soprannome al "fatto che avesse la testa storta. Nei paesi - presegue Mazzocchetti - una volta questi personaggi erano molto diffusi, oggi sono in via di estinzione”.

Ecco come Mazzocchetti, parlando del suo lavoro, si diverte a tornare alle sue origini musicali da fisarmonicista per lasciarsi però andare alla descrizione ed alla narrazione, essendo compositore di musiche di teatro.

 Si cimenta in una serie di linguaggi ed esperienze e li miscela in un perfetto meltingpot, i brani sono una sua personale reinterpretazione del linguaggio e della musica popolare.

Il Germano Mazzocchetti Ensemble è composto da solisti che hanno svariate esperienze musicali, dalla classica al jazz alla world music. Le composizioni dello stesso Mazzocchetti sono quindi orientate verso un linguaggio che faccia convivere le diverse anime dei musicisti: atmosfere colte e assoli improvvisati, nenie popolaresche e momenti più scopertamente ritmici appoggiano su una base che si ispira alla musica popolare mediterranea, nelle sue molteplici sfaccettature.

Il risultato è una  musica caratterizzata da uno spiccato sincretismo linguistico, che bene si allinea ad alcune tra le più interessanti esperienze della musica d’oggi.


dal 5 al 7 aprile 2013
Teatro Ambra alla Garbatella
(Piazza Giovanni da Triora,15)
GERMANO MAZZOCCHETTI ENSEMBLE
in Concerto

 
Germano Mazzocchetti, fisarmonica
Francesco Marini, sassofoni e clarinetto
Paola Emanuele, viola
Marco Acquarelli, chitarra
Luca Pirozzi, contrabbasso
Emanuele Smimmo, batteria
Sergio Quarta, percussioni


BIGLIETTI
Intero: 12 € + 1,80 € diritto di prevendita
Ridotto: 10 € + 1,50 € diritto di prevendita 
Orario
5-6 aprile ore 21
7 aprile ore 17

giovedì 28 marzo 2013

Sylvester Stallone è Jimmy Bobo (video)

Sylvester Stallone è Jimmy Bobo
Uscirà in Italia il 4 aprile il film Jimmy Bobo - Bullet to the Head, un avvincente  thriller diretto da Walter Hill, che torna dietro la macchina da presa dopo 11 anni. L'ultimo film che lo ha visto impegnato nella regia è stato Undisputed.

Il film altro non è la trasposizione cinematografia di Du plomb dans la tête, il fumetto scritto da Alexis Nolent. Nei panni del killer, protagonista della pellicola è Sylvester Stallone. 


VEDI IL TRAILER



Jimmy Bobo assiste all'uccisione il suo socio. e, per scoprire la verità e fare giustizia, si trova un alleato insolito: un poliziotto a cui ha casualmente salvato la vita.

La strana coppia riuscirà a mettere le mani su documenti scottanti per incastrare un politico corrotto, cherotto, che sta cercando di effettuare opere illecite di sfruttamento edilizio e che arriva persino a sequestrare la figlia di Jimmy pur di raggiungere i suoi loschi scopi.

Il film, girato negli Stati Uniti d'America, tra le città di New Orleans e New York, è stato presentato in prima mondiale el corso della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

Articolo Sponsorizzato per Disney

Chiude il teatro Ambra Jovinelli

Notizie come queste non vorrei nè scriverle nè leggerle: Il 1 luglio 2013 l’Ambra Jovinelli chiuderà il sipario.

Una notizia difficile da comprendere, soprattutto in una città come Roma tanto viva dal punto di vista culturale. 
La scelta della chiusura, che arriva dopo due anni e mezzo di attività culturali di grande interesse e di grande successo, è stata presa dalla società di gestione "per problemi tecnici e strutturali del teatro".


Due anni e mezzo di successi e di grandi nomi che hanno calcato le assi di questo storico palcoscenico, facendo spesso registrare il tutto esaurito: Rocco Papaleo, Stefano Accorsi, Simona Marchini, Claudio Santamaria, Valerio Mastandrea, Andrea Rivera, Nicola Piovani, Ficarra e Picone, Lillo & Greg, Teresa Mannino, Filippo Timi, Leo Gullotta, Alessandro Haber e Alessio Boni, ecc.
E così questa bella l'avventura sembra concludersi. Il 1 luglio 2013 l’Ambra Jovinelli chiuderà il sipario, ma fino all’ultimo, l’attività artistica di questo centro determinante di cultura, proseguirà con lo stesso entusiasmo del giorno dell’inaugurazione.

Quello che ci auguriamo è che da qui al primo luglio accada qualcosa che possa scongiurare la chiusura di un teatro tanto importante per la città di Roma.

Ricorda con rabbia All'Ambra Jovinelli



Si intitola Ricorda con rabbia  la commedia che dal 4 aprile sarà in scena all'Ambra JovinelliProtagonisti quattro giovani adulti incapaci di prendere in mano la prorpia esistenza e proprio per questo arrabbiati. Cosa c’è di più attuale? Si parla della rabbia di chi cerca lavoro, di chi aspetta giustizia, di chi non insegue più il suo sogno.

 Look back in anger, questo il titolo originale, è lo spettacolo che nel 1956 consacrò l’allora giovane drammaturgo inglese John Osborne nel portavoce degli Angry Young Men. Se a suo tempo fu definita come il “manifesto di una generazione”, oggi potremmo dire che ha preannunciato i nostri tempi ed è ancora il manifesto di chi si scontra con una società indifferente.

Con Ricorda con rabbia di Osborne sono in scena le vicissitudini di un gruppo di ragazzi, le loro vicende personali e la storia d’amore dei due protagonisti, ma la tragedia umana 'privata' diviene paradigmatica di un'intera generazione. 

I due protagonisti, Alison e il marito Jimmy sono interpretati da Stefania Rocca e Daniele Russo e danno vita a questo perfetto gioco al massacro. Forse sarebbe meglio dire che la protagonista è la rabbia, la rabbia sociale, la frustrazione, la collera agita e quella implosa dei vari personaggi.  In scena nel ruolo della coppia di amici, troviamo la coppia di attori Sylvia De Fanti e Marco Mario De Notaris.

Dal 4 al 14 aprile 2013

TEATRO AMBRA JOVINELLI

 Piazza Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma

Ricorda con Rabbia 
  di John Osborne

regia 
di Luciano Melchionna

traduzione e adattamento 

 di Luciano Melchionna e Gabriella Schina

con

Stefania Rocca - Daniele Russo
Sylvia De Fanti -  Marco Mario De Notaris 

Orario
dal martedì al sabato ore 21.00
domenica h. 17.00

Biglietti:da € 31.00 a € 17.00

Info:
06 83082620 – 83082884 









 
con


Biglietti (compresa prevendita): 



martedì 26 marzo 2013

Graziella Antonucci canta le donne

Graziella Antonucci  è la protagonista della serata
in programma
giovedì  alla Sala Santa Rita
Graziella Antonucci torna a cantare le tradizioni e i sentimenti popolari con un programma dedicato ai canti delle donne: canti tradizionali e canti ispirati alla tradizione, per raccontare i sentimenti e lo stato di subalternità del mondo femminile che ancora oggi, nonostante un percorso lungo e difficile, stenta ad esprimersi pienamente. 

I canti rievocano storie di donne del passato, più e meno famose, costrette asubire la rigidità e l’ingiustizia della mentalità della loro epoca, fino a cadere vittime di delitti d’onore, di processi per stregoneria o a dover sopportare maltrattamenti e violenze. Ma ricordano anche i sacrifici delle donne sfruttate nei duri lavori delle risaie, delle filande e il dolore di quante hanno visto i propri uomini morire in guerra. Il concerto sarà supportato da una selezione di immagini a cura di Guglielmo Rullo.



Giovedì 28 marzo
Sala Santa Rita 
Via Montanara

ore 19.00


GRAZIELLA ANTONUCCI CANTA LE DONNE

Graziella Antonucci - Voce 
Marco Quintiliani - Chitarra



Ingresso gratuito






Artù al Teatro Parioli Peppino De Filippo

Artù racconta il suo mondo stravagante nell’album d’esordio in anteprima mercoledi  27 marzo al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma.

In uscita il 2 aprile, il disco di Artù raccoglie i testi scritti in una vita intera.Ci sono voluti trenta anni per il suo album d’esordio, un disco leggero, ma ricco di vitamine essenziali, facile da mandare giù, ma difficile da digerire.

Un ritorno alle origini, alla terra dove tutto nasce e tutto muore.La solitudine accompagna le vicende dei vari personaggi, che si trovano sempre più isolati pur stando in mezzo agli altri. Uomini e donne ai margini, spose ingiallite, figli abbandonati e sogni di rivoluzione ammuffiti dentro un cassetto, sono visioni che fanno parte del mondo onirico di Artù. Ama sbattere la verità in faccia, deride i vigliacchi, li sbeffeggia, ma li accompagna e li completa con melodie lievi e leggere che ci rimandano al sorriso e ai girotondi dei bambini.
Alessio Dari, in arte Artù, è fin da piccolo un comunicatore a cui le regole sono sempre piaciute poco! La famiglia, la scuola e le imposizioni autoritarie gli stanno strette, e la voglia di fuggire da una realtà non sempre all’altezza della sua fervida immaginazione gli fanno coltivare una forte passione per la scrittura, che lo tiene sospeso in un modo ricco di personaggi fantastici a fargli compagnia.Un giorno la scrittura di Alessio incontra la musica e da quel momento prende vita Artù.


Mercoledi 27 marzo 2013

TEATRO PARIOLI
PEPPINO DE FILIPPO
ore 21
Artù
ARTÙ chitarra e voce
MAURO CIOLFI batteria
GIOVANNI RISITANO chitarra
GIULIANO URBINI basso
FRANCESCO CATALDO tastiere
 PREVENDITE
12 euro
presso il botteghino del Teatro Parioli per i primi 300 biglietti
13 euro online