Un appuntamento per tutti gli appassionati di Jazz, lunedi 26 novembre, a partire dalle 18, alla
Casa del jazz si svolgerà una straordinaria maratona jazz, un'iniziativa nata da un’idea di Giampiero Rubei e Fabrizia
Ferrazzoli.
Nel corso della manifestazione moltissimi artisti suoneranno per aprire
le orecchie a politici ed economisti esprimendo il loro talento e raccontando
le loro esperienze all’estero in cui hanno tenuto alto il nome dell’Italia.
L’arte come risorsa, la creatività come volano per uscire dalla crisi e come
strumento per alleggerire la pesantezza di un momento storico che intristisce e
abbrutisce.
Da sempre il jazz è l’emblema dell’incontro
e del confronto tra più culture, è il simbolo della libertà d’espressione. Poi
negli anni ’30, nel periodo della Grande Depressione americana, lo swing fu la
musica più ascoltata e ballata arrivando fino in Europa come simbolo di gioia e
divertimento, indispensabile per affrontare un momento storico buio e
difficile. Vero è che la patria del jazz è New Orleans prima di tutto, ma
ancora più vero è dover constatare che il jazz è la musica del XX secolo:
musica in continua evoluzione ed ovunque nel mondo. L’Italia, oggi più che mai,
ha dei protagonisti che hanno saputo sposare questo fenomeno e contaminarlo con
la nostra cultura, rendendolo unico. Parliamo di eccellenze ed è bene che come
tali restino a casa e da qui contagino il mondo con i nostri colori.
Una maratona per mettere nero su bianco
quei “criteri di qualità” che fanno la differenza in un paese sbiadito anche da
una politica che punta il dito solo su tecnicismi economici. Una maratona per
dire che la crisi può suonare bene e portare quel cambiamento a cui tutti auspichiamo.
Una maratona per uscire dalle polemiche degli ultimi giorni e dimostrare con
concretezza che il jazz italiano c’è!
Musicisti ed addetti ai lavori non chiedono
più di quello che hanno avuto fino a ieri. Invitano alla “conservazione” di
quello che c’era e all’attenzione, da parte delle istituzioni, per quello che
c’è. Pretendono, questo sì, di essere “ascoltati” e “non dimenticati” ma
soprattutto “possibilmente incoraggiati”.
Magari in tempi di crisi il jazz potrebbe svelarsi come fonte di ricchezza non solo culturale. Con i giusti incoraggiamenti, il jazz si potrebbe rilanciare come importante e prestigiosa risorsa economica per l’Italia.
Magari in tempi di crisi il jazz potrebbe svelarsi come fonte di ricchezza non solo culturale. Con i giusti incoraggiamenti, il jazz si potrebbe rilanciare come importante e prestigiosa risorsa economica per l’Italia.
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